martedì 19 giugno 2007

Carenze musicali, colonne sonore e impegni a casaccio.

Quando arriva giugno, a Urbino, t'aspetti i concerti su all'Albornoz. Di solito arriva roba carina, che fa piazza senza schiamazzi, ispira movimento. A questo giro Zero Assoluto, manco l'avessero scelto apposta, e "gente di qua" che, senza offesa, dubito possa costituire una valida alternativa.
Che si fa, si studia? Beh si, nei ritagli, perchè c'e' da salutare un amico che parte per un bel pò di tempo e da tirar su un live già mezzo disertato. Allora l'omino qua si prepara alla mostruosa maratona di treni per tutto il nord Italia. Che con questo caldo lo eviterebbi, ma le cose importanti non ammettono cazzate.
Quando uno si prepara a una tre giorni di treno/impegno/treno/impegno a cosa deve badare? A fine Giugno, prima di tutto, maglie e camicie pulite da estrarre a volontà, un cappellino sobrio e uno alternativo, e fin qua tutto a posto, e infine, sine qua non, una colonna sonora adeguata.
Come dicevamo è Giugno, la gente è stralunata e un paio di Bowie diventano necessari, da galleria e da sguardi persi. Poi qualcosa per il notturno ma qua è facile e così ci finisce tutta la soundtrack di Lost In Translation. Può mancare un pò di pre cyberpunk socio musicale? E via entra un pò di Sting a casaccio, magari Roxanne e il rock restano fuori che ci vuole il mood adeguato. Uh dimenticavo Kansas City Shuffle e ci vuole Me And My Bobby McGee che col viaggio castra....anzi tutta la colonna sonora di Forrest Gump, se s'è salvato lui con la musica a me non può che andare di lusso. Dentro Thunderstruk per recuperare vigore e una decina di pezzi per fare il fesso a giro. Diciamo dancing Queen, Filthy Gorgeous, Kung Fu Fightin, BIg In japan (quella degli Alphaville), Nobody Move Nobody Gets Hurts riempe anche le necessità top ten e Ok Go Invincible che non sono riuscito a piazzare in nessun video dell'ultimo periodo quindi va digerito. Rino Gaetano l'han tirato fuori per i capelli quando non centrava niente, per ora me l'hanno bruciato. Viene sostituito internazionalmente da un altro pò di Tom Jones che però va sdrammatizzato con un'impennata qualitativa che pretende, al minimo, un Jamiro Quai.

Ci siamo, un paio di must italiani vecchia scuola, rock a palettate, una selezione indie che faccia pensare più alla neve che al sole e si passa alla lenta selezione, occasionale, per tre giorni, con stati d'animo differenti.
Si perchè in viaggio se ne portano 30, massimo 40. E' necessario pianificare con cura perchè una pletora di discografie non serve a niente, serve una colonna sonora da ascoltare millimetro per millimetro sapendo che se salti mezza canzone hai bruciato una bella fetta di tempo musicale. In viaggio lo zapping è da evitare, deconcentra, tiene impegnati, va a sostituire il telefonino, consente di abbassare lo sguardo, di perdersi in un movimento ripetitivo assolutamente inutile.

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