martedì 23 ottobre 2007

pargolo mio

Billy Wilder faceva dire a Kirk Douglas che un uomo con bretelle e cintura è un uomo prudente.
Sergio Leone a henry Fonda: "How can you trust a man who wears both a belt and suspenders? The man can't even trust his own pants."

Per adattare questa discrasia alla capacità media di razionalizzare deve passarne di whiskey sotto ai ponti sbalestrati di un barbone. Tanto che non ho voglia di aspettare e me la brucio qua. Non son nemmeno un buon giornalista via, al massimo un comico non populista che non ricicla. Dovete darmene atto però. Già è un bel traguardo.te!"

Point blank, ogni tanto....ricordi

Mutevole è il valore dei momenti, tanto che una morte sparisce sotto una stella, di fronte a un santino, sotto la pioggia che se ne sbatte immersa nel suo allegro grigiore. Chi lo sa quanto valgono i protagonisti di Sunshine che guardano mercurio stagliarsi controsole o uno stordito Murray che vaga in macchina nella tokyo cosi umana e cosi aliena, magico e assurdo parco divertimenti costruito per pochi che probabilmente mai la vivranno. E' solo stupido l'omino di Morrowind che si immerge nella bufera? Non vale forse quanto la luce del sole che taglia la valle in montagna, o quanto la mano di mio padre, cosi enorme, che stringe il primo porcino mai visto. Senza un briciolo di ingenuità vengo catturato ogni volta che vedo le luci delle macchine alle 5 pm, d'inverno, così brillanti che pare d'essere in un esperimento cg. Sulla grande nave stracarica, titanica, inaffondabile, non mi ero neppure accorto dei parenti accanto a me ma il salvagente rosso l'avevo visto e mi sembrava cosi sciocco che una cosa più grande del mare avesse paura d'affondare. Più brevi sono stati i sussulti in bici per Grenoble, la notte, con quei marciapiedi giganti davanti a case cosi piccine, abbastanza grandi da azzoppare Diego e disintegrare la bici nuova di Marie. Momenti che hanno dato battaglia alle onde di piacere che seguono ogni cavaliere inghiottito dal tramonto, che corrono lungo una spada che brilla di luce propria, onde che mi colgono seduto ad una tavola imbandita con quelle risate che ti fan sempre credere che al mondo in fondo non sei solo, anche a ferragosto, e tre salami, la birra, lo share, la prima notte su internet a fare refresh sul fottuto meteo. Urbino di notte con la nebbia, quando la città sembra tutta tua, ninja imbacuccato e con quel freddo sogni la cioccolata calda tutti assieme a Firenze, la maledetta pizza col parmigiano e le acciughe di Pisa e quel maledetto sorriso triste di chi ti ha capito ma non può sorreggerti, quel sorriso pieno di denti che diventa un morso. E poi il meglio del meglio, tutte le volte che m'hanno detto genio finchè poi non hanno cominciato a farlo a vanvera, giusto perchè facevo l'imbecille ragionato. Ah la prima riunione, che bevuta di vita, di caffè e di vino alla cena di lavoro. Il futuro, i progetti, il passato, i racconti, le vergogne che diventano vanti, i vanti che diventano stupidaggini e poi tutti sdraiati sul monte di notte, lungo la strada che fuori non si vedeva niente, per una stella cadente che quasi nessuno ha visto.
Di nuovo stupido marmocchio a guardar le Cento Croci dall'alto, completamente perso, all'improvviso una lucina nel buio tanto inaspettata che ho guardato se vicino a me c'era Gretel, invece c'era Dario che chiamava la mamma, grande e grosso com'era, instillandomi vampate di terrore.
Impossibile scordare la signora Gistri con quel dannato televisore e tutte quelle cicche spente in ogni dove. Aveva più rughe che la luna e la stessa facciona tonda, ma quegli occhi stretti e luminosi erano quelli d'una spia internazionale che non dimentica nulla, men che meno le carte che girano a scopone.
Io, vile ombra di un Rutger Hauer che non è mai esistito, subisco indegnamente il pensiero non di ciò che è lontano, non delle stelle o dei raggi gamma, non di sogni proibiti o illusioni celesti, ma di quello che ci coglie semplicemente voltati altrove, di quello che ci accade accanto senza per questo esistere più di qualcosa che non è mai stato. E' quasi peggio che fingere disinteresse per vigliaccheria.

lunedì 22 ottobre 2007

E' un post trooooppo palloso, è che da noi anche i gay riescono a essere provincialotti

Lo lo, lo so. La sinistra ha sbagliato, non ha avuto il coraggio delle proprie azioni, un pò l'ha avuto, poi non più. La sinistra si è scontrata con se stessa. L'aumento delle tasse non ha avuto tagli corrispondenti e quant'altro.
Di mio in difesa di questa politica ho solo una cosa da dire: senza i cosiddetti intellettuali di sinistra, che vi giuro campano ancora, nessuno avrebbe mai saputo degli stipendi governativi omicida, del numero di impiegati nulla facenti etc etc....
Come? E' gente che viene difesa anche dalla sinistra?
Eh si aimè. Non dai succitati intellettuali ma aimè è così, c'è la componente populista in entrambi gli schieramenti anche se, va detto, nella sinistra ha un che di storico. Vabbè lasciamo stare le giustificazioni che sono sempre deboli.
La domanda attuale è: è corretto giustificare anche gli errori del governo per non dare adito al tartassamento delle destre? (che in certi frangenti andrebbero copiate per diana... share....share....share.....eppure questa benedetta parola ce l'hanno piantata nelle orecchie 20 ore al dì) non rischiamo di pendere al fatalismo?

E' questa la domanda che ci frulla a tutti nel cervello, con tutte la famiglila di domandine al culo. Fare i puri? Non cedere? Cedere? E'più importante lo stato? La pensione? Meglio la gallina berlusconiana oggi? Meglio campà?

Ma si la pianto, la domanda s'e' capita, è che io di domanda nel cervello ne ho un'altra, io che nelle amicizie sono estremamente tollerante, soprattutto quando so che i miei amici professano assolutismi ma sostengono questo cazzo di essere umano quanto se non più di me.
La domanda che si fa spazio è: ma com'e' possibile? Non riesco a capire come possano concepire un governo con Giovanardi, Cuffaro e Bossi.
Sono straziato dalla cosa. Anticostituzionalisti, antitolleranti, antiliberali, antiumani, gente con cui non andrebbe a cena una buona parte di chi li vota!
Han cuori che son vecchi come i cervelli della sinistra.
Io sono imbarazzato per le minoranze milanesi dove conosco persone che li votano. Sono imbarazzato per i vecchi patrioti che danno un voto a mister "tiriamo fuori le doppiette" e alla sua banda di vandali. Sono deluso dai veri missionari che ancora difendono quel legame chiesa stato che Tremonti riusci persino a rinforzare.
Sono terrorizzato da chi vota il proprio contrario. Un'identità così debole in una minoranza è l'antitesi di quanto accade tra gruppi etnoreligiosi a Londra e di quanto è accaduto a New York. E' brutale nella sua nullificazione. E' triste. E' pericoloso.
E' sangue buttato via.


Dai nei film preferite l'eroe sfigato che causa un sacco di problemi a chi ha intorno. Dai su, un pò di coerenza, che gli eroi son tutti comunisti.

venerdì 19 ottobre 2007

ROC & ROLL

I ROC non sono rock. Kurai è giustamente preoccupato dalla proposta, io più dall'idea.
L'idea che ancora ci siano gli ordini professionali e che in Italia ci sia l'obbligo di appartenenza. Dannati siano gli ordini, i sotto ordini, le gerarchie non operative e tutte quelle porcate che servono a dare a qualcuno un titolo che non si meriterebbe nemmeno nella tomba. Ma lo sapete che un analista deve pagare l'ordine degli psicologi e non ha nulla in cambio? E' COSTRETTO A FARSI RUBARE DEI SOLDI.
Gli ordini sono organi burocratici obbligati al più fallimentare dei successi. Sono una stretta parallela del welfare, malamente truccata e impomatata, che si fonda sulla tutela delle persone e invece protegge le professioni. Preferirei tassassero i blog invece di costruire una categoria. Che poi si tratta solo di un'idea che morirà come una comparsa in un film di Rodriguez, perchè coi ROC non vanno da nessuna parte. I blogger e gli e-giornalisti sono una potenza inarrestabile, sono pubblicità, informazione e fruizione integrati come mai era successo prima.
Però l'idea rimane, ed è un'idea che al di fuori delle pubblicazione blogosferische assume contorni definiti, ha una massa, ha echi passati, effetti presenti, minacce future.
Ecco la blindatura, salvaguardia di posizioni, mestieri e incompetenze. Perchè gli ordini a qualcosa e a qualcuno servono. Ma non si tratta di poche persone, perchè gli ordini affondano le radici e sono radici che hanno campato tanto e bevuto troppo.
Va la l'assistenzialismo italiano che garantisce tutto agli amici, ai parenti e agli amanti.
Fortuna vuole che io eviti l'argomento già consumato altrove mille e mille volte e perchè ho altro da dire.
Infatti sono incazzato marcio. Non come chi è fuori, ma come chi è uscito e non è tanto convinto. Anzi è convintissimo, moralmente, ma la morale non fa caldo d'inverno e non da soddisfazione a chi ti sta intorno. Anzi io che son talmente fortunato che ho anche chi trae soddisfazione dalle mie battaglie sono ancora più incazzato.
Da un lato fiumi di persone che condannano chi non paga le tasse, chi blinda le professioni, chi fruisce del favore dell'amico del nonno della figlia.
Dall'altra posizioni incredibili che garantirebbero operatività e indipendenza lavorativa.
In mezzo i silenti colpevoli. In Italia la maggioranza. Che fan valere su di noi gusti televisivi avvilenti, comportamenti professionali agghiaccianti. Gente che promuove politici ma non certo alle primarie o alle politiche. Gente che vota la faccia conosciuta del buco del cazzo in cui vive perchè gli sta simpatico, e non capita di certo solo al sud. I meccanismi son diversi. La pusillanimità della gente è la medesima. La protezione del proprio posto, il mezzo nonnismo, il protagonismo. Nemmeno l'imbattibile e meccanicistico stile di vita capitalista potrebbe sconfiggere questa tendenza nostrana che si avvale di diritti e intelligenze decisamente superiori. Ma per cosa sono sprecate? Per diminuire se stessi? Già siamo pulviscolo stellare. Restava solo da defecarsi in testa.
E' per questo che mai darò la colpa al governo delle tasse o dei ROC o della trafila di mezze liberalizzazioni del cacchio. Lassu ci son tanti re cortigiani quanti spaghetti sulle tavole italiane, ma se ci sono è perchè quaggiu tra buona e cattiva fede abbiamo fatto un cazzo di casino che non si vedeva dagli anni 60 americani.

voglio un fortuna drago

Il gulash migliore lo fanno sotto il tetto d'oro.
Segui le orme dell'orso. Al tramonto del quart'ultimo giorno mi troverai li.

lunedì 15 ottobre 2007

Addio e grazie per tutto il wireless

Mi sembra ieri, quando la nonna paterna mi dava del drogato, invece la botta deve essere stata lunga perchè gli anni si sono sgretolati. Così non stupitevi se cerco di infilare più racconti possibile in un solo attimo. Quando un intensa giornata diventa un ricordino un pò male piglia.
Ma è più facile viaggiare per contatti o è più facile rimanere distaccati?
Me lo dite? Perchè io son pirla dentro, son come quei tizi che quando danno consigli vanno tenuti di conto ma quando li attuano è meglio correre come se ti stessero tirando un gavettone di nitroglicerina.

Band alle chanche, s'apre una zona pietosa alla quale non aggiungerò link perchè ci manca dimenticare colpevolmente o far incazzare qualcuno, comunque la mia coscienza malconcia ha bisogno di ringraziare Kurai e Redpill per la sopportazione e di nuovo Kurai per la condivisione analogica. Plauso a Fabio aka Bill per la disponibilità a raccontarsi di persona e alla già storica pace. Ovviamente grazie a Fabio e Luca che mi dan qualcosa da fare qua che son straniero in terra straniera e non caricano troppo sulle mie lacune sociali che in determinati ambiti emergono prepotentemente come...come....beh per non dire come beghe in un porno direi come conigli nella blogosfera. Grazie a GBA che espande la sua disponibilità e la sua ironia al di la delle mura del magistero (meno agli esami) e grazie anche all'instancabile e patrocinante Lella Mazzoli che mi ha salvato dalle grinfie dei vigili urbani anche se mi ha orribilmente costretto a bruciare una cospicua quantità di neuroni nel tentativo di immaginare un festival dei tag.
Al solito mi tocca ringraziare Mescaline e Etere per questioni immanenti, ma nello specifico rivolgo un'ode a Mescaline per aver preso freddo e una to Etere perchè ha in corpo il germe del citazionismo fondamentale.
Menzione speciale per la piacevolissima cena della domenica sera, per il pinko camp 3.0 con Nanni e Lara, per Sara anche se mi ha orribilmente candidato alla disgrazia e per Paola che ce la teniamo così.
Oh Adriano, merci per la panoramica sulla mostruosa gestione di link e flussi alla quale mai mi abituerò. Aggiungerei Gioxx senza censura, Webgol Sofi che non ha timore di esporsi, Dainesi perchè è la dimostrazione che linking estremo e simpatia talvolta possono convivere, Delymith per avermi magnanimamente concesso W98SE e Aranzulla per non essere venuto.



Urbino. Ultima frontiera. Diario di bordo dell'entità Gonzo2.0.

L'essere mi osserva. Quegli occhi vuoti brillano di una luce malsana. Non mi fido.
Poco fa impietosito gli ho chiesto se per caso soffrisse il freddo. In risposta quelle cose che credo siano orecchie hanno compiuto un'intera, innaturale, agghiacciante rivoluzione intorno a quella zucca glabra e bianchiccia. Pelle lucida che quasi ti ci rifletti e quella dannata voce siderale, fredda, lontana. Il bastardo la usa per dissimulare le sue intenzioni. Ha provato a raccontarmi le sue giornate, il traffico, ha persino imbastito una fottuta discussione sul clima. Ma quanto è vecchia questa? Son tecniche passate di moda a Parigi, nell'ottocento. Non crederà mica di fregarmi.

domenica 14 ottobre 2007

caccia al tesoro, tre missing in action, uwic ancora in botta

Tutte le cose passano. Sfilano come treni in metro in una città straniera. Guardi facce, ipotizzi, sogni. La comunicazione spesso non va oltre lo sguardo, anche se parli mezzora. Fortuna lo sguardo qualche volta va oltre la comunicazione, sfortuna andare oltre la comunicazione è piuttosto complesso per tipacci come noi che sono stati generati da quella roba li. Quella cosa per cui comunichi con un morto, lui non comunica e così ti accorgi che è morto.


Questo succede quando passa una bella giornata e ci passi un pò di tempo a ragionare su. Cosa rende piacevole un raduno et similia? Beh anche il disaccordo, se hai qualcuno con cui condividerlo. Qualcuno si diverte stringendo zampe, qualcuno cerca quel minimo di comunicazione che qualcun altro ha nascosto da qualche parte e che non assomiglia per niente a un coniglio. Qualcuno ripete ossessivamente che ci si raduna per copulare o per farsi pubblicità. Ah offensivi malandrini, vi corcherei di legnate al sale. Anche una bistecca è un pezzo di carne morta, ma converrete con me che avere una chiave di lettura lievemente più elevata è in grado di regalarci una bella fiorentina al pepe senza che lo stomaco si lamenti della temibile fandonia.
Altrimenti tutto si riduce a uno sguardo distaccato o peggio si produce in una sfilata di tizi sovrappeso che oscurano il sole, tizie con mani in disavanzo e un boriosetto con un triangolo di mascara intorno all'occhio e con la barba che ti rimira da una non precisata altezza e che deve essere di un bravo micidiale ad evitare gli aerei.
Il problema quindi si riduce nell'affrontare chiavi di lettura che son come mutande in un night. Io non son mica in grado.


Cos'è questo?
Il post sulla caccia al tesoro urbinate ovviamente.
Che?
Non sembra proprio?
Beh non ci son mica solo gonzi e viandanti smarriti. Ci son occhi, ci son teste, ci son tempi, modi, città. C'e' roba che vale e che non si può mica cacciare nei meandri di link perchè abbiamo tanto bisogno di essere considerati. Oh certo, non è possibile incontrare tutti, il web è mica male, ma quando le palle degli occhi di una persona ce l'hai a due passi mi spieghi che cazzo ti pensi al link? Se avrò tempo e avrò le palle per farlo farò post mirati, altrimenti contentatevi, a modo vostro partecipanti e organizzatori di Conversazioni dal Basso avete scatenato brandelli di coscienza di un sacchetto di carne con evidenti lacune sociali. Qualcuno molto, qualcuno un pò meno.