lunedì 25 giugno 2007

Mi vibrava il petto

Per vibrare.
Unica regola: Si prega di leggere il post, nonostante il pessimo stile, PRIMA di visionare il filmato.

Prendi su il tuo culo pigro alle 10, orario infausto che vede il tonno e i fagioli ancora urlanti mentre i tuoi acidi li bruciano senza pietà. Scali la vetta in mezzo a esseri umani che sudano e imprecano sotto la distanza di sicurezza. Ti fai sorridere da uno della sicurezza che pensa: "questo di pericoloso non ha nemmeno il cane". Ti sobbarchi una coda mostruosa per "i bigliettini per 4 birre sgasate" con un bambacione che cerca di saltellare la fila finchè casualmente non gli pianti un piede sulla scarpa da ginnastica e socchiudi gli occhi sentendo scricchiolare le sue inutili dita. Sorridi da democratico sapendo che hai punito una parte direttamente coinvolta nel suo movimento da "luogo sconosciuto" a te.
Ti piazzi in mezzo a un mare urlante mentre un tizio sbraita inni populisti su un palco....lontano. Ti spari due ore di pressochè inutile reggae ma ti godi i bassi sul petto che non succedeva da tempo. Vibri allegro, accenni qualche ancheggio e ti arriva una cannonata nel collo da una cimice mora truccata come IT che di rimando sorride. Ma che cazzo ti ridi che ho ingoiato due denti. Almeno, dico, almeno rivolgimi la parola. Ti volti comunque sorridente perchè sei un deficente e vedi lo stand dell'heineken, agguanti i due biglietti e ti fai strada prendendo spallate perchè sei educato e non ne dai e poi questi muovono i piedi troppo velocemente per inchiodarglieli al suolo. Ti salva la barista che ha pietà di te, ti sorride, minaccia chi vuole passare la fila e rubarti le due birre e tu te ne vai sentendoti un idiota ma felice perchè ci sono ancora giovani donne con un futuro radioso al mondo. Torni a sentire frasi populiste. Deviz mi illumina con il suo commento "eeee ma è matto?", io gli chiedo perchè cacchio uno non si rasa a zero invece di tenersi la chierica a 25 anni che già ho il terrore di quando mi toccherà. Il tizio con la chierica si gira e Deviz ride, lo odio, dopodichè assieme riconosciamo Ulrich il vichingo e il viscido. Ridiamo. Ci odio.
Ora la birra ha rimosso una parte di fastidio, il sottoscritto deficiente è convinto di ricordare un aumento dell'ancheggio del corpo di lui medesimo. Questi tizi anche se non parlano l'italiano, e sono italiani, e hanno una sorta di germe populista che li infesta, hanno anche la capacità di mettere assieme melodie decenti. Dentro, tra la milza e il pancreas, o mio ottimista deficiente, ti nasce l'idea che alla fine ne valeva persino la pena, anche se un genere musicale più diverso dal tuo sound interiore (io ce l'ho), tolta la mazurka, non esiste.
Pensandoci meglio forse hai semplicemente digerito la pizza al mattone di ieri (il mattone era nell'impasto).
Sale un pò il ritmo, i bassi sul petto ti ricordano qualche sfocata immagine di quando la vita era bella, perchè prima la vita era sempre bella. E' sicuramente l'ora di un'altra birra. La summenzionata ragazza dal futuro radioso sorride al deficente e nuovamente lo salva dall'orda infinita di "gente che se la cava meglio di te al mondo". Il deficente torna a posto, la popolazione ormai si è abbandonata al ritmo febbricitante, ai ritmi tribali etc etc etc. Il deficente balla in stile ometto del calcio a molle, Deviz è impalato come un cartonato del Warner village e cerca di capire le frasi sconnesse dei due tizi che infestano il palco. Parte una nuova canzone, nuovi testi trascurabili, ma questa volta la melodia è davvero buona, a questo punto li trovi anche simpatici come si fa con certi mormoni che dicono cazzate a nastro però ti mettono a tuo agio. Il deficente si muove un pò di più mentre qualche fidanzata di qualcun altro, ciucca, guarda il deficente. Il deficente vorrebbe dirle "che cazzo vuoi?" ma si trattiene perchè spiegare il perchè è duro in un blog, figuriamoci a un concerto pieno di gente sbronza.

Ti dai all'alcool.

Torni al caldo tepore della tua web caverna.

E ti viene in mente.

Oltre alle dimensioni che l'uomo già conosce, ne esiste una quinta. Una dimensione senza limiti, come lo spazio e una senza tempo, come l'infinito. E' la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere. E' la dimensione della immaginazione, è una regione che potrebbe trovarsi ai confini della realtà.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

oddio me l'ero perso. bello bello. quando la metà terrena di Me-scaline la smette di studiare vado di mirror sulle esperienze da Rave moscovita. hihih... la bestiola in chiusura è sempre unica.

pinko 2.0 ha detto...

quest'estate cercherò di incantierare quante più umiliazioni possibili per elevare il mio stile povero
(la bestiola è stata miseramebte abusata come esaltatore di sapidità)
:)

Pomodorina ha detto...

Mammamia che brutto questo video :)