venerdì 19 ottobre 2007

ROC & ROLL

I ROC non sono rock. Kurai è giustamente preoccupato dalla proposta, io più dall'idea.
L'idea che ancora ci siano gli ordini professionali e che in Italia ci sia l'obbligo di appartenenza. Dannati siano gli ordini, i sotto ordini, le gerarchie non operative e tutte quelle porcate che servono a dare a qualcuno un titolo che non si meriterebbe nemmeno nella tomba. Ma lo sapete che un analista deve pagare l'ordine degli psicologi e non ha nulla in cambio? E' COSTRETTO A FARSI RUBARE DEI SOLDI.
Gli ordini sono organi burocratici obbligati al più fallimentare dei successi. Sono una stretta parallela del welfare, malamente truccata e impomatata, che si fonda sulla tutela delle persone e invece protegge le professioni. Preferirei tassassero i blog invece di costruire una categoria. Che poi si tratta solo di un'idea che morirà come una comparsa in un film di Rodriguez, perchè coi ROC non vanno da nessuna parte. I blogger e gli e-giornalisti sono una potenza inarrestabile, sono pubblicità, informazione e fruizione integrati come mai era successo prima.
Però l'idea rimane, ed è un'idea che al di fuori delle pubblicazione blogosferische assume contorni definiti, ha una massa, ha echi passati, effetti presenti, minacce future.
Ecco la blindatura, salvaguardia di posizioni, mestieri e incompetenze. Perchè gli ordini a qualcosa e a qualcuno servono. Ma non si tratta di poche persone, perchè gli ordini affondano le radici e sono radici che hanno campato tanto e bevuto troppo.
Va la l'assistenzialismo italiano che garantisce tutto agli amici, ai parenti e agli amanti.
Fortuna vuole che io eviti l'argomento già consumato altrove mille e mille volte e perchè ho altro da dire.
Infatti sono incazzato marcio. Non come chi è fuori, ma come chi è uscito e non è tanto convinto. Anzi è convintissimo, moralmente, ma la morale non fa caldo d'inverno e non da soddisfazione a chi ti sta intorno. Anzi io che son talmente fortunato che ho anche chi trae soddisfazione dalle mie battaglie sono ancora più incazzato.
Da un lato fiumi di persone che condannano chi non paga le tasse, chi blinda le professioni, chi fruisce del favore dell'amico del nonno della figlia.
Dall'altra posizioni incredibili che garantirebbero operatività e indipendenza lavorativa.
In mezzo i silenti colpevoli. In Italia la maggioranza. Che fan valere su di noi gusti televisivi avvilenti, comportamenti professionali agghiaccianti. Gente che promuove politici ma non certo alle primarie o alle politiche. Gente che vota la faccia conosciuta del buco del cazzo in cui vive perchè gli sta simpatico, e non capita di certo solo al sud. I meccanismi son diversi. La pusillanimità della gente è la medesima. La protezione del proprio posto, il mezzo nonnismo, il protagonismo. Nemmeno l'imbattibile e meccanicistico stile di vita capitalista potrebbe sconfiggere questa tendenza nostrana che si avvale di diritti e intelligenze decisamente superiori. Ma per cosa sono sprecate? Per diminuire se stessi? Già siamo pulviscolo stellare. Restava solo da defecarsi in testa.
E' per questo che mai darò la colpa al governo delle tasse o dei ROC o della trafila di mezze liberalizzazioni del cacchio. Lassu ci son tanti re cortigiani quanti spaghetti sulle tavole italiane, ma se ci sono è perchè quaggiu tra buona e cattiva fede abbiamo fatto un cazzo di casino che non si vedeva dagli anni 60 americani.

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